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Calcolo degli indicatori di allerta crisi
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In questa pagina vengono presentati gli indicatori e i segnali di allarme che devono essere monitorati per la rilevazione tempestiva della crisi d'impresa, come disciplinati all'art. 3
del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, riformato dal D.Lgs. del 17 giugno 2022 n. 83:
indicatori volti a rilevare squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell'impresa e dell'attività imprenditoriale svolta dal debitore (comma 3 - lettera a);
indicatori volti a verificare la sostenibilità del debito e la continuità aziendale per i dodici mesi successivi (comma 3 - lettera b);
segnali di allarme relativi a specifiche esposizioni debitorie (comma 4 e art. 25-novies comma 1).
Gli indicatori di cui al punto 1. sono calcolati secondo i criteri individuati dal CNDCEC nel documento "Crisi dell'Impresa - Gli indici dell'allerta" del 20 ottobre 2019. Riteniamo infatti che,
pur venendo meno l'originario mandato legislativo, gli indici settoriali di allerta crisi, proposti dal CNDCEC, costituiscano un utile riferimento per tutti i soggetti chiamati a valutare la presenza squilibri patrimoniali-economici-finanziari.
Anche in considerazione della definzione di "crisi" di cui all'Art. 2, comma 1, lettera a) del Codice: "lo stato del debitore che rende probabile l'insolvenza e che si manifesta
con l'inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi;", suggeriamo di accompagnare al calcolo degli indicatori di allerta crisi
l'elaborazione del budget di tesoreria a dodici mesi.
Per maggiori informazioni puoi contattare l'indirizzo email helpdesk@arearating.com.